S. Giuseppe

Parrocchia San Giuseppe al Lagaccio

Una parrocchia impegnata nell'evangelizzazione

Chiesa

Contributi di Gabriele Monte

La Veglia di Pentecoste

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Veglia_Pentecoste_Guardia-2014-06-07--21.10.44Questa sera, al Santuario della Guardia, si è svolta la Veglia di Pentecoste dei giovani con l'Arcivescovo. La serata, ricca di canti e momenti di preghiera, è stata preceduta dal pellegrinaggio a piedi partito da Piazza De Ferrari alle 8.45 e da alcune attività di gruppo sul tema della famiglia, e ha avuto inizio intorno alle 20.30 con la recita del Santo Rosario lungo la strada che dalla Cappella dell’Apparizione porta al santuario. Veglia_Pentecoste_Guardia-2014-06-07--22.04.28All’interno del santuario, la veglia è proseguita con la catechesi del card. Angelo Bagnasco, articolata in tre punti:

  • l’invito “a salire e scendere dal monte” sull’esempio di Gesù, cioè a coltivare la relazione profonda con Dio nella preghiera (salire) e a trasmettere la fede ai nostri fratelli (scendere);
  • l’invito a considerare l’unità – nelle nostre famiglie, nelle nostre comunità, nella Chiesa – come il segno della presenza viva di Gesù in mezzo a noi, come il miracolo che dà e deve dare forza alla nostra testimonianza;
  • la bellezza della fede, del sapere che Gesù è la risposta al nostro desiderio, al desiderio più profondo di ogni uomo.

Veglia_Pentecoste_Guardia-2014-06-07--22.43.07Al termine della catechesi ci si è spostati sul piazzale del santuario, dove l’Arcivescovo ha acceso il fuoco dal cero pasquale e ha invocato la discesa dello Spirito Santo insieme a tutti i presenti. Il suggestivo spettacolo del fuoco, nel quale ciascuno ha potuto gettare le proprie intenzioni di preghiera, ha ispirato ulteriori riflessioni: contemplando le faville scintillanti che dalla legna ardente salivano verso il cielo o scendevano verso il terreno, il cardinale ci ha esortato a essere santi, a essere come le faville che vanno verso l’alto, verso il Signore, e non come quelle che ritornano verso il basso, confondendosi nel mondo. Alcuni canti hanno accompagnato questo momento, che si è concluso con la benedizione impartita dall’Arcivescovo. Grazie, Signore, perché ci doni questi intensi momenti di condivisione della fede nell’unità della Chiesa! Manda sempre il tuo Santo Spirito “perché tutti siamo uno”! Le foto sono cortesia de Il Cittadino.

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Questa sera noi del Gruppo Giovani e alcuni dei ragazzi cresimati nel 2013 e nel 2012 ci siamo ritrovati per guardare insieme il film Il sole dentro (2012) di Paolo Bianchini.Locandina del film "Il sole dentro"

Dopo una breve preghiera per chiedere a Gesù di benedirci e accompagnarci nella visione del film, abbiamo dato inizio alla proiezione. Il film narra due storie  che si intrecciano fino a formarne una sola: la prima, vera, è quella di Yaguine e Fodé, due ragazzi guineiani che nel 1999 decisero di scrivere una lettera agli onorevoli del Parlamento Europeo al fine di sensibilizzarli ai problemi dei giovani africani e che, per consegnarla, si imbarcarono da clandestini sul vano carrello di un aereo di linea diretto a Bruxelles, dove però morirono assiderati durante il viaggio; la seconda storia, inventata, è quella di Rocco e Thabo, due ragazzi che aspirano a diventare calciatori e che si ritrovano a viaggiare a piedi da Bari a ‘Ndula – un piccolo villaggio della Guinea dove vive la famiglia di Thabo – dopo che quest’ultimo viene allontanato e abbandonato dal manager della propria squadra di calcio perché “non rende” e non è abbastanza promettente. Le due storie si incrociano perché si scopre che a ‘Ndula vive una donna, Chiara, la quale è andata a lavorare con la comunità locale e fa da allenatore di calcio ai ragazzi del posto dopo che nel 1999, quando lavorava all’aeroporto di Bruxelles, aveva scoperto i corpi di Yaguine e Fodé nel vano carrello dell’aereo sul quale viaggiavano e ne aveva accolto l’accorata richiesta di aiuto.

Alla proiezione del film è seguita una breve chiacchierata. Tutti abbiamo apprezzato i temi trattati dal film: l'amicizia, la solidarietà, la condivisione, la speranza, il modo in cui un evento forte possa cambiare la vita e condurre a fare delle scelte importanti. Abbiamo anche discusso sui lati oscuri del calcio, che ad alti livelli sembra perdere la sua natura di sport e somigliare sempre più spesso a un mercato, a un’industria che tratta gli esseri umani come merci di scambio e fonti di reddito. Infine, abbiamo colto – e accolto – l’invito ad essere più attenti al grido dei poveri del mondo, ad occuparci di chi ha bisogno di noi.

Grazie, Signore, perché anche attraverso la visione di un film ci dai occasione di ritrovarci e crescere insieme guardando con maggiore attenzione al mondo che ci circonda.

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locandina film "Vita di Pi"

Questa sera noi del Gruppo Giovani e alcuni dei ragazzi cresimati nel 2013 e nel 2012 ci siamo ritrovati per guardare insieme il film Vita di Pi (2012) di Ang Lee.

Dopo una breve preghiera per chiedere a Gesù e alla Madre Celeste di benedirci e accompagnarci nella visione del film, abbiamo preso posto e avviato la proiezione. Il film racconta la storia di Pi, un ragazzo indiano che, dopo il naufragio della nave su cui stava viaggiando insieme alla sua famiglia per ‘trasferirsi in Canada, si ritrova a dover sopravvivere su una scialuppa di salvataggio in compagnia di una tigre, scoprendo e sperimentando la fede in Dio di cui aveva solo sentito parlare nella sua infanzia.

Nel dibattito che è seguito alla proiezione del film, abbiamo messo in luce alcuni aspetti: la decisione di addomesticare la tigre e la determinazione  con cui porta avanti l’addestramento rappresentano la volontà di affrontare le proprie paure per sopravvivere; la differenza tra l’animale, che agisce per istinto, e l’essere umano, che agisce secondo la propria coscienza; la scoperta della fede come luce anche nei momenti più bui in cui ci si chiede o ci si rivolge a Dio gridando: “Perché  a me? Perché tutto questo?”; la difficoltà e  la diffidenza dell’uomo a credere a una storia che annuncia una novità, qualcosa di diverso rispetto a ciò che ci si aspetta o che è più logico secondo il senso comune.

Grazie, Signore Gesù, perché ci permetti di camminare nella fede anche vedendo un film insieme!

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Tombolata_Giovani_Vecchiette_22_02_2014_1Oggi pomeriggio il Gruppo Giovani è tornato a far visita alle vecchiette!

Siamo arrivati intorno alle 15.30 e siamo stati accolti calorosamente da suor Teresa, suor Chiara e suor Giuliana, che avevano preparato per noi un cartellone con la scritta: “Grazie Giovani. Siate benedetti”.

Ci siamo prima presentati alle signore, perché non conoscevano Aida, Giusy, Helen e Sara che erano lì per la prima volta, poi abbiamo iniziato con una preghiera e il canto “Santa Maria del cammino”. Subito dopo abbiamo proposto di fare insieme una tombolata, si è unita a noi anche Anna e abbiamo giocato per circa un’ora e mezza.

Tombolata_Giovani e Vecchiette_22_02_2014_2

Alla fine della tombolata abbiamo fatto merenda tutti insieme.

Poco dopo siamo andati via, ma non senza impegnarci a ritornare presto!

Grazie, Signore, perché ci fai dono di questo tempo che condividiamo con il nostro prossimo!

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gruppo_giovani_2014-02-15-22-32-13Questa sera il Gruppo Giovani si è riunito per il consueto incontro del terzo sabato del mese.

Abbiamo iniziato con alcuni canti, seguiti dall’invocazione dello Spirito Santo e da un giro di presentazioni necessario per accogliere Giusy, che è stata con noi per la prima volta.

Subito dopo, abbiamo letto dal Vangelo secondo san Matteo (16, 13-19) l’annuncio della missione di Pietro, primo papa. Questa Parola del Signore ha introdotto il tema della serata: a qualche giorno dall’anniversario dell’annuncio delle dimissioni di papa Benedetto XVI (avvenute l'11 febbraio 2013), infatti, ci siamo confrontati sia sulle figure dei due pontefici e sul loro operato come successori di Pietro, sia sull’idea che ciascuno di noi si è costruito su di loro a partire dalle proprie impressioni.

Per facilitare il confronto e renderlo più stimolante, abbiamo utilizzato un esercizio e un quiz:

  • L’esercizio consisteva nell’individuare, elencare per iscritto e commentare le tre caratteristiche più significative di papa Benedetto XVI e di papa Francesco, sulla base delle impressioni che ci ha trasmesso ciascuno dei due. Per papa Benedetto XVI la maggior parte di noi ha indicato rigore, autorevolezza e distacco, ma anche coraggio, solennità, serietà, determinazione, umiltà, mitezza; per papa Francesco sono state indicate semplicità, gioia, vicinanza alla gente (in particolare ai poveri), immediatezza nella comunicazione, allegria, “trasgressione”.
  • Il quiz è stato realizzato utilizzando le citazioni presenti in un articolo pubblicato sul sito dell’Unione Cristiani Cattolici Razionali. Per ogni citazione si chiedeva di segnare con una crocetta la casella “Benedetto” o la casella “Francesco”, a seconda di chi si pensava che fosse l’autore dell’affermazione. Questa attività ci ha fatto rendere conto di come le nostre impressioni condizionino il nostro pensiero: molti di noi, infatti, hanno attribuito a Francesco le affermazioni che sembravano più “rivoluzionarie” e che riguardavano temi come la povertà e l’ambiente, e a Benedetto le affermazioni relative ai temi etici o contenenti termini più difficili da comprendere. Alla fine abbiamo riconosciuto che, nonostante ogni papa sia inevitabilmente diverso da chi lo ha preceduto, la fede in Cristo e i principi che animano la sua missione sono sempre gli stessi e garantiscono continuità: cambiano le persone e i tempi, ma la Parola di Dio rimane uguale nei secoli.

Dopo il quiz abbiamo guardato insieme il video “Siamo contenti di conoscerti” che, in due minuti, cerca di riassumere quelle che sono l’identità e la missione della Chiesa nel mondo da circa duemila anni.

Abbiamo concluso l’incontro recitando una preghiera per papa Francesco e affidando il nostro cammino al Padre e alla Madonna; abbiamo aggiunto anche alcune intenzioni di preghiera spontanee, nelle quali abbiamo ringraziato il Signore per averci chiamato a ritrovarci tutti insieme e averci donato Giusy.

gruppo_giovani_2014-02-15-21-46-16Poi abbiamo disposto i tavoli per la cena conclusiva e abbiamo condiviso pizze, salumi, frittata, insalata, mazamorra morada, frutta e torta al cioccolato.

Grazie, Gesù, perché ci accompagni e ci fai crescere con Te!

Vedi tutte le foto della serata.

L’incontro mensile del Gruppo Giovani

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Questa sera il Gruppo Giovani si è riunito come ogni mese per incontrarsi, condividere e crescere insieme.

Abbiamo iniziato l’incontro invocando lo Spirito Santo sui presenti, a benedizione della serata e del nostro cammino, e ci siamo seduti in cerchio per leggere e commentare il materiale preparato per l’occasione: un brano tratto dal Vangelo secondo S. Giovanni (17, 1-3.6-21), in cui Gesù, poco prima del suo arresto nell'Orto degli Ulivi prega il Padre perché tutti i suoi discepoli siano una sola cosa, come Lui e il Padre: “Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. […] Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi. […] Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno] in me mediante la loro [[parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato”.

Queste parole di Gesù, oltre a ricordarci che siamo entrati nella settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, ci hanno preparato al testo successivo tratto dall’enciclica Lumen Fidei iniziata da papa Benedetto XVI e portata a compimento da papa Francesco. Si tratta dei numeri 37, 38 e 39 che aprono la prima sezione del terzo capitolo “Vi trasmetto quello che ho ricevuto”, dal titolo “La Chiesa, madre della nostra fede”. Questo testo spiega che è impossibile credere da soli: la fede si trasmette da persona a persona, attraverso la testimonianza, attraverso l’incontro, come una luce che si accende per contatto e passa da una candela a un’altra, come accade nella veglia pasquale. Custode di questa luce della fede, che “brilla per tutti gli uomini di tutti i luoghi, passa anche attraverso l’asse del tempo, di generazione in generazione”, è la Chiesa, nella quale formiamo “una nuova famiglia” per mezzo dello Spirito Santo.

Dopo la lettura del secondo testo abbiamo dato ampio spazio alla condivisione. Ciascuno di noi ha messo in evidenza ciò che l’aveva maggiormente colpito. Ci siamo soffermati sulla differenza tra il vivere con la luce della fede e il vivere senza, sulla difficoltà della testimonianza oggi e sulle critiche che ci vengono da chi è lontano, da chi dice di non credere perché ha perso la fiducia nella Chiesa, nei cristiani che “dicono e non fanno”. Ci siamo detti, allora, che la nostra testimonianza deve avvenire attraverso la nostra vita, perché attraverso la vita di ciascuno si rifletta e sia visibile la luce della fede a chi ci incontra.

Prima di concludere abbiamo visto insieme il video “Siamo contenti di conoscerti“, che presenta la Chiesa Cattolica riassumendone in pochi minuti l’identità, la missione e la storia millenaria.

Abbiamo poi concluso l’incontro con alcuni canti e con una preghiera recitata spontaneamente un pezzo per ciascuno.

Infine, abbiamo condiviso e consumato la cena (torta di bietole, buccellati e panettone).

Grazie, Signore, perché il cammino verso di Te continua. Grazie perché, nonostante non fossimo in molti, abbiamo trascorso ugualmente un bel momento di condivisione, riflessione e allegria.

Il Gruppo Giovani fa visita alle vecchiette

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servizi-anzianiQuesta mattina noi ragazzi del Gruppo Giovani siamo andati a far visita alle vecchiette che abitano con  le suore di Sant’Agata della nostra parrocchia.

Siamo stati accolti da suor Chiara e suor Giuliana, che ci hanno accompagnati nella sala in cui ci aspettavano le loro ospiti. Con Lucía, María, Luís ci siamo presentati e abbiamo spiegato qual era il motivo della nostra visita: vivere un po’ di tempo insieme, in compagnia, chiacchierare un po’ e ad augurare un buon Natale.

Dopo le presentazioni abbiamo preso posto in mezzo alle signore e, grazie anche alle domande di suor Chiara e suor Giuliana, abbiamo iniziato a raccontare qualcosa di noi: delle nostre origini, delle nostre famiglie, del Gruppo Giovani, del perché siamo a Genova. Abbiamo raccontato del ritiro di ieri al santuario della Madonna della Guardia, così qualcuna ha cominciato a parlare della propria esperienza di fede, della propria vita, e abbiamo iniziato a conoscerci reciprocamente.

Poco dopo abbiamo intonato alcuni canti di Natale: tutti abbiamo cantato, in italiano, Tu scendi dalle stelle e Astro del Ciel; poi Luís, María e Lucía ci hanno cantato Jingle Bells in spagnolo (Navidad, Navidad,Blanca Navidad) e, infine, suor Giuliana e suor Chiara ci hanno fatto ascoltare È l’ora che pia in lingua malayalam.

Al termine dei canti abbiamo mangiato insieme un pandoro per scambiarci gli auguri di buon Natale, impegnandoci a tornare per vivere altri momenti insieme.

Per concludere, siamo andati a far visita a Gesù in cappella, dove abbiamo recitato una preghiera conclusiva.

Grazie, Signore, per averci accompagnato anche oggi. Grazie per averci aiutato a incontrarTi nel nostro prossimo e anche in noi stessi. Grazie per averci fatto sentire uniti in Te!

Il ritiro d’Avvento del Gruppo Giovani

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Ritiro_Avvento_giovani_Guardia_2013-12-22--13.23.59Oggi si è svolto il ritiro d'Avvento del Gruppo Giovani presso il Santuario di Nostra Signora della Guardia.

Siamo partiti in pulmino intorno alle 12.30, dopo aver partecipato alla S. Messa delle 11 in parrocchia, e abbiamo raggiunto il santuario intorno alle 13. Raggiunta la sala che ci era stata riservata, abbiamo pranzato dopo un canto e la preghiera di benedizione del cibo che ciascuno aveva portato. Era con noi anche la cara suor Taína!

Terminato il pranzo,  seguito da un momento di gioco con qualche indovinello e alcune barzellette, il ritiro è entrato nel vivo con i canti e la preghiera d’inizio, in cui si sono avvicendate l’invocazione dello Spirito Santo, la lettura di un brano dell'Apocalisse (Ap 22,12-14.16-17.20-21), l’invocazione della venuta di Gesù e la recita del Padre Nostro.

Conclusa la preghiera, sono stati presentati il senso e il programma del ritiro ed è stata lanciata l’idea di realizzare un cartellone con un messaggio alla comunità per il Natale.

La fase successiva è stata il deserto: una mezz’oretta di silenzio in dialogo con Dio, a tu per Tu con Lui, per ascoltare la Sua parola, per lasciarla risuonare in ciascuno di noi e cercare di comprenderLa,  lasciandoLe libertà di azione senza anticiparla con le risposte che vorremmo sentire. Durante questo tempo di riflessione e meditazione, ci siamo aiutati con due brani del Vangelo (l'annuncio dell’Angelo a Maria e l'annuncio dell’Angelo a Giuseppe, entrambi introdotti da don Paolo), il testo dell'udienza generale di Papa Francesco di mercoledì 18 dicembre e due “ritagli” tratti dal sito Qumran2.net.

Dopo il deserto abbiamo condiviso quanto avevamo vissuto poco prima durante il silenzio, ognuno raccontando ciò che l’aveva maggiormente colpito e rappresentandolo su un cartellone con una parola, una frase o un disegno. Sono stati posti in rilievo il valore dell'attesa e della fiducia, l'umiltà di Gesù che si è fatto piccolo e povero per noi, l’affidamento di una missione a ciascuno di noi come a Maria, l’importanza della solidarietà e del servizio al prossimo.

Al termine della condivisione  ci siamo divisi in due gruppi e abbiamo preparato la rappresentazione di due scenette ispirate alle storielle di Martin, il calzolaio che aspettava Gesù e del semaforo azzurro. La prima evidenziava come nella vita di ogni giorno sia possibile incontrare Gesù nei poveri e, più in generale, nelle persone che incontriamo; la seconda invita, nella frenesia dei giorni che precedono il Natale, a non dimenticare la cosa più importante: camminare sulla strada che porta al Cielo, prepararci alla venuta di Gesù.

Ritiro_Avvento_giovani_Guardia_2013-12-22--17.54.41Alle due scenette hanno assistito Erminia e Luciano, una coppia del Gruppo Famiglie della nostra parrocchia, che sono venuti a trovarci al santuario per condividere con noi la parte finale del ritiro e offrirci una gustosa merenda.

Abbiamo concluso il ritiro con i canti e la preghiera finale. Anche  quest’ultima è stata una preghiera a Gesù che viene, arricchita dalla risonanza di alcune acclamazioni. Infine, dopo una breve visita al santuario, abbiamo fatto ritorno a casa intorno alle 20, continuando a pregare e cantare anche sul pulmino!

Grazie, Signore Gesù, per averci accompagnato ancora una volta nel nostro cammino. È stato un bel ritiro e Tu eri con noi.

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Passa il favoreQuesta sera noi del Gruppo Giovani e i ragazzi che hanno ricevuto la Cresima a novembre ci siamo ritrovati nella sala video della parrocchia per vedere insieme il film Un sogno per domani.

Dopo una breve preghiera, con la quale abbiamo affidato a Gesù e a Maria la serata e la visione del film, abbiamo preso posto e seguito il film con attenzione.

Alla proiezione è seguito un breve dibattito, dal quale è emerso che il messaggio del film è stato molto apprezzato.  È passato l’incoraggiamento a non arrendersi di fronte al male che si vede nel mondo e ad impegnarsi nell’essere solidali con il prossimo nelle piccole e grandi cose della vita di ogni giorno, osservando le situazioni e cercando di capire se e come possiamo fare qualcosa per migliorarle, senza chiedere nulla in cambio a chi riceve il “favore” se non che faccia lo stesso con il suo prossimo (come disse Gesù al giovane che gli aveva chiesto chi fosse il suo prossimo e al quale aveva risposto con la parabola del buon samaritano).

Nella scena finale, il bambino protagonista dice: «È come la tua grande occasione di riparare  qualcosa che non è la tua bicicletta: puoi riparare una persona». E se lui che era un bambino ha fatto questo nel film, noi che siamo un gruppo possiamo fare molte cose nella realtà o, almeno, abbiamo il dovere di provarci.

Terminato il dibattito, abbiamo ringraziato il Signore per il tempo trascorso e condiviso insieme, e ci siamo proposti di incontrarci di nuovo il mese prossimo.

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Giovani in cattedrale 2013-12-20Questa sera si è svolta in Cattedrale la veglia d’Avvento, che quest’anno è venuta a coincidere con l’inizio dell’Anno della Famiglia.

Prima dell’incontro vero e proprio sono stati proiettati tre video su uno schermo posto sui gradini del duomo:

Subito dopo si sono aperte le porte della cattedrale e la veglia ha avuto inizio con l’adorazione eucaristica, seguita dalla recita dei primi vespri della I domenica di Avvento.

Al termine dei vespri abbiamo ascoltato la catechesi del card. Angelo Bagnasco, il quale, dopo averci esortato a scoprire la bellezza dei salmi e a pregare con la liturgia delle ore, ha sottolineato il valore dei limiti e dei legami. Si tratta di due realtà che secondo il pensiero della società contemporanea sono negative e costituiscono un ostacolo al pieno sviluppo dell’essere umano. Tuttavia, i nostri limiti ci salvano dal crederci autosufficienti e ci costringono ad andare verso gli altri per chiedere aiuto con umiltà, nella consapevolezza che non possiamo farcela da soli, che abbiamo bisogno gli uni degli altri, dei legami. I legami (famiglia, amici, ecc.) sono la condizione per essere liberi nell’Amore, perché non mortificano l’io,  bensì lo arricchiscono nel “noi”.

A conclusione dell’incontro abbiamo ricevuto due segni: una preghiera di benedizione da recitare a tavola insieme alla famiglia, e una tovaglia della GMG 2013 realizzata da alcune detenute che in carcere vivono la fede e imparano un mestiere.

Grazie, Signore, perché ci inviti sempre a riscoprire la bellezza e l’importanza di essere e fare comunità con il nostro prossimo.

Gruppo Giovani: incontro del mese di novembre

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gruppo_giovani_2013-11-16-23-27-09Questa sera il Gruppo Giovani si è riunito per il consueto incontro mensile che si svolge il terzo sabato di ogni mese.

L’incontro è stato suddiviso in due parti ed è stato seguito dalla cena condivisa.

La prima parte è stata introdotta da alcuni canti ed incentrata su un brano tratto da un’omelia di papa Francesco, pronunciata il 28 aprile 2013 in occasione delle cresime in piazza San Pietro. La parola del papa ci ha esortato a “rimanere saldi nel cammino della fede con la ferma speranza nel Signore”, ad andare controcorrente con il coraggio che viene dal rimanere uniti a Dio, dall’essere Suoi amici; confidando in Lui, potremo fare cose grandi, sentiremo la gioia di essere suoi discepoli, suoi testimoni, e saremo capaci di giocarci la vita per grandi ideali.

Dopo la lettura del brano è avvenuto un momento di confronto e condivisione sulle parti che avevano maggiormente colpito la nostra attenzione e il nostro cuore: qualcuno ha dato la propria testimonianza, raccontando come la fede in Dio abbia dato e dia il coraggio necessario per affrontare le grandi e piccole difficoltà di ogni giorno, anche grazie all’amicizia e alla presenza degli altri .

Al termine di questo momento abbiamo fatto la professione di fede e, subito dopo, abbiamo recitato la preghiera di lode.

La seconda parte dell’incontro si è svolta guardando insieme tre video:

il primo, dal titolo “Le mani di Dio”, presenta le domande dell’uomo di fronte al male nel mondo, dell’uomo che si chiede: “Dov’è Dio se esiste il male?”; nel video si risponde con una preghiera e riconoscendo che le mani di Dio siamo ciascuno di noi, con le nostre scelte e le nostre azioni operate secondo Dio oppure no;

il secondo, ideato per promuovere l’adesione all'Azione Cattolica,  ha per titolo “Felici e credenti” e, mostrando lo sviluppo della vita di un personaggio che da bambino diventa adulto, intende comunicare che si può essere felici nella fede e che l’AC è un valido sostegno lungo tutto il percorso di vita;

il terzo, realizzato in occasione del 140° anniversario dalla fondazione dell’AC, riassume la storia dell’Associazione.

La scelta di guardare insieme questi ultimi due video, come è stato spiegato dopo la loro proiezione, è stata determinata dal fatto che vorremmo proporre un percorso di avvicinamento e conoscenza reciproca con l’AC per poter fondare l’associazione in parrocchia.

Dopo un breve confronto sulla proposta dell’AC abbiamo concluso l’incontro con una preghiera e un canto.

gruppo_giovani_2013-11-16-22-53-38Infine, abbiamo cenato insieme con i cibi che ciascuno aveva preparato. Il piatto forte della serata sono state le papas a la huancaina portate da Helen e Luís!

Grazie, Signore, perché ancora una volta abbiamo percorso un tratto di strada insieme in questa vita che ci hai donato!

Il prossimo appuntamento sarà sabato 30 novembre: la veglia d'Avvento in cattedrale con il cardinale.

Vedi tutte le foto della serata.

P.S.: ci sono anche due foto fatte domani alle Cresime!!!

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Per_castagne_2013-11-03--17.33.01Oggi pomeriggio siamo andati in pulmino a Sant’Eusebio in cerca di castagne da utilizzare per la castagnata di sabato 16 novembre. Con don Paolo, Maria e Julieta abbiamo raggiunto il bosco poco fuori Sant’Eusebio e ci siamo incamminati lungo un sentiero per iniziare la nostra ricerca. Poco dopo ci hanno raggiunto anche Anna e Vincenza, e per circa un’ora e mezza ci siamo divertiti avventurandoci in mezzo al verde, muniti di borse e “bastoni antiscivolo”.

Alla fine siamo riusciti a raccogliere ben 10 kg di castagne!

Domenica prossima la raccolta si ripeterà a Campenave.

Il Gruppo Giovani riprende a incontrarsi

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Cartone animato papaQuesta sera il Gruppo Giovani ha ripreso a incontrarsi nelle salette della parrocchia.

L’incontro ha avuto inizio nel segno dei canti e della preghiera e con un “giro di presentazioni” per accogliere Claudio, nuovo componente del gruppo.

Terminate le presentazioni, abbiamo guardato insieme due video: prima un cartone animato che racconta la vita di papa Francesco dall’infanzia fino alla chiamata al soglio pontificio, poi una parte del discorso che lo stesso Papa Francesco ha rivolto ai giovani di Cagliari il 22 settembre scorso.

Nello spazio per la condivisione che è seguito alla proiezione dei video, siamo stati invitati a mettere in evidenza che cosa ci avesse maggiormente colpito.

  • Del primo video sono state poste in rilievo l'umiltà e la scelta di povertà vissute da papa Francesco nello stare con la gente, con i poveri, nello spostarsi con i mezzi pubblici piuttosto che con le auto di servizio.
  • Del secondo video è stato affrontato il tema dell'esperienza del fallimento (per esempio: l’abbandono della Chiesa da parte dei ragazzi che ricevono la Cresima, l’assenza dei giovani in parrocchia), guardando ad essa come a una prova da vivere con speranza. Una speranza che ha le sue radici nella fede e che fa sì che non ci lasciamo vincere dal pessimismo. Una speranza gioiosa, che fa parte della giovinezza: «un giovane senza speranza» – ha detto il Papa – «non è giovane: è invecchiato troppo presto» e finisce per rivolgersi ai mercanti di morte che gli offrono «altre strade» quando si ritrova triste, senza speranza, senza fiducia, senza coraggio.

Al termine della condivisione abbiamo concluso con un canto e con il momento di preghiera finale, durante la quale ognuno ha potuto esprimere le sue intenzioni spontanee. Abbiamo pregato anche per Pina Oro, mancata qualche ora prima, e che ci ha lasciato la sua testimonianza di fede viva in occasione del bivacco e della visita in ospedale a fine settembre.

Concluso l’incontro, abbiamo proseguito con la cena condivisa per la quale ciascuno aveva portato qualcosa da mangiare.

Il nostro prossimo appuntamento come Gruppo Giovani, se Dio vuole, sarà sabato 9 novembre alle ore 21 presso la chiesa di San Camillo (via Pammatone, di fronte al Tribunale) per partecipare all’incontro di preghiera mensile dei giovani del gruppo Regina della Pace.

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Stasera un gruppetto della nostra comunità parrocchiale ha partecipato alla Veglia Missionaria Diocesana, quest’anno intitolata “Sulle strade del mondo” e presieduta da mons. Marino Poggi.

L’evento si è svolto in quattro momenti:

La testimonianza iniziale di Damiano e Francesca ha descritto l’esperienza della missione nella sua totalità: dagli inizi timorosi fino alla condivisione gioiosa della fede e del vivere quotidiano con la comunità locale, a cui sono arrivati grazie alla fede e al rendersi conto “che il Signore è sempre al tuo fianco e non ha la minima intenzione di lasciarti solo”.

La successiva professione di fede (abbiamo recitato il Simbolo Apostolico) ci ha ricordato che “siamo chiamati a metterci al servizio degli altri per annunciare a tutti l'amore di Dio”, messaggio che è stato rafforzato dalla successiva preghiera del Padre nostro e dallo scambio di un abbraccio di pace tra i partecipanti.

È seguito il momento del mandato missionario, durante il quale alcuni missionari, accompagnati dalla preghiera del celebrante e dell'assemblea, sono stati chiamati a rinnovare il proprio impegno sulle strade del mondo attraverso un gesto simbolico: deporre davanti a un mappamondo gonfiabile un paio di scarpe appartenenti, rispettivamente, a un operaio, a un bambino, a un neonato, a una donna, a un migrante.

Dopo la benedizione e il canto finale Alma misionera siamo stati invitati a dirigerci fuori della Cattedrale e andare insieme per le strade: abbiamo percorso via San Lorenzo fino al Porto Antico, donando ai passanti cartoncini a forma di orme in segno di pace e di speranza. Giunti al Porto Antico, ci siamo disposti in cerchio e abbiamo ascoltato la testimonianza di un giovane e di un frate che l’estate scorsa hanno partecipato alla GMG in Brasile. Per concludere abbiamo cantato l’inno della GMG 2013: Esperança do amanhecer.

Veglia Missionaria 2013Concludo riportando un brano della testimonianza di Damiano e Francesca:

Una volta arrivati in Brasile, abbiamo subito cercato di metterci a lato delle persone che quotidianamente incontravamo nel nostro cammino. Abbiamo camminato con i giovani, le mamme, i bambini, gli studenti, i lavoratori. Abbiamo aperto le porte di casa e anche del nostro cuore a varie persone fortemente necessitate. Abbiamo cercato di annunciare la Parola che, presso questo popolo, ha un valore un po’ diverso rispetto ai canoni comuni: i brasiliani hanno una grande fede e Dio è presente in tutti gli aspetti della vita, spesso complicata. Così il nostro annuncio è sempre stato quello di esserci. Di essere famiglia unita e cristiana. Di essere punto di riferimento dove ce n’era bisogno. Di partecipare, di camminare a fianco, di vivere con questa gente. [..]

È bello infine sapere che si può essere missionari e testimoni anche sulle strade di casa: ovunque c’è bisogno di un appoggio, di un sostegno, di un abbraccio, di un sorriso. Bisogno di Gesù. Come per chi parte per terre lontane, anche in Italia è importante guardare tutto senza lasciarsi sopraffare dalla quotidianità.

La parola che più ci ha accompagnato in questi tre anni di Brasile è partilha, che significa condivisione: si condivide la vita e la fede e, nella condivisione, si cresce; nello spezzare il pane ci si riconosce come fratelli. La cosa meravigliosa è che in questo non troviamo differenze tra Brasile e Italia perché abbiamo condiviso là come stiamo cercando di condividere qua. In tutto questo c’è una riflessione davvero speciale e cioè che la missione è condivisione e la condivisione è vita e la nostra vita è missione: ovunque noi ci troviamo siamo chiamati a vivere e condividere, quindi ad essere missionari.

Il pellegrinaggio a Lourdes: la mia esperienza

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lourdes-2013-10-04-11-15-30Il pellegrinaggio a Lourdes è stata per me un’esperienza di fede molto concentrata e intensa. Non vi ero mai stato prima. Sono stati tre i momenti che maggiormente hanno toccato il mio spirito e il mio cuore: la Via Crucis, la processione eucaristica e le testimonianze in pullman sulla via del ritorno.

Ho vissuto la Via Crucis del sabato pomeriggio come pellegrino che medita la passione di Cristo insieme ai fratelli; ho percepito la partecipazione, il vivere insieme la fede, l’essere una cosa sola almeno momenti come questo in cui siamo stati veramente tutti uniti.

Domenica pomeriggio, invece, dopo aver partecipato all'adorazione eucaristica, mi sono “casualmente” ritrovato con don Paolo davanti alla processione eucaristica che partiva dal piazzale vicino alla Cappella dell'Adorazione. Con gioia mi sono unito ai canti di lode al Signore in varie lingue e al corteo multietnico che seguiva il SS. Sacramento lungo il viale antistante il santuario fino ad arrivare nella basilica sotterranea, dove abbiamo ricevuto la benedizione eucaristica.

Le testimonianze sul pullman, infine, sono state un’occasione per condividere l’esperienza di ciascuno. Ascoltando le testimonianze degli altri, ancora una volta mi sono reso conto di come il Signore operi in mezzo a noi e nelle nostre vite, di come ci inviti a seguirLo sulle strade che ci indica e della diversità dei modi in cui ciascuno Lo riconosce in ciò che – di bello o di brutto – ha vissuto o sta vivendo.

Grazie Gesù! Grazie Maria! Benedite ancora il nostro cammino di pellegrini sulla terra!

Il bivacco del Gruppo Giovani a Campenave

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bivacco_giovani_campenave-2013-09-28-22-11-32Da ieri pomeriggio a oggi pomeriggio si è svolto il secondo bivacco del Gruppo Giovani. Questa volta siamo a stati a Campenave (Crevari), presso Casa Betania.

bivacco_giovani_campenave-2013-09-28-18-44-39La maggior parte del gruppo – don Paolo, suor Taína, Ilaria, María, Lucía, Isabel, Josué, Helen, Luís – è partita in pulmino sabato pomeriggio intorno alle 15 dalla parrocchia, mentre io, Lorenzo e Sara avevamo già raggiunto il posto al mattino per portare la spesa e preparare la caccia al tesoro che avremmo proposto come gioco della sera.

Una volta radunato tutto il gruppo a Casa Betania, intorno alle 17 abbiamo iniziato con un canto e la preghiera di inizio bivacco. Poi abbiamo ascoltato la testimonianza di Chiara Parodi, una giovane laureanda in Beni Culturali che presta servizio nella pastorale giovanile diocesana, presso il Centro San Matteo. Chiara ci ha parlato di fede e servizio e della differenza tra servizio e volontariato:

  • il servizio è il dono di se stessi che affonda le proprie radici nella fede in Gesù, nella convinzione che attraverso ciò che faccio, che offro, posso portare Gesù a coloro che incontro; è l’atteggiamento di chi si fa servo come Gesù;
  • il volontariato, invece, consiste nel fare il bene perché si è convinti che sia giusto o per sentirsi bravi, gratificati, correndo il rischio di farlo solo per sentirsi con la coscienza a posto.

Non che il volontariato sia una realtà da denigrare, ma il servizio è arricchito dalla dimensione della fede. Se il volontariato è in funzione dell’io, il servizio è fatto per il tu. E se un gruppo che fa servizio è unito da un cammino di fede in Cristo sarà proprio la fede, l’essere radicati in Gesù, a tenere insieme il gruppo, e questo più di quanto può fare l'amicizia, soprattutto nei momenti di difficoltà e di crisi.

Alla testimonianza è seguito un bel momento di condivisione e confronto che ci ha permesso di conoscerci meglio e ascoltare le esperienze di servizio vissute da ciascuno. Al termine abbiamo consegnato a Chiara uno dei nostri canzonieri con le firme di tutti noi, in segno di amicizia e riconoscenza.

bivacco_giovani_campenave-2013-09-28-19-29-20Subito dopo, le ragazze hanno preparato l’insalatona prevista per cena; noi ragazzi, invece, abbiamo recitato i Vespri con don Paolo e suor Taína. Ci siamo poi seduti a tavola insieme a Michela e Flavio, i due abitanti di Casa Betania, che fin da subito sono stati con noi molto accoglienti e ospitali.

Dopo cena è stato il momento dei canti e dei giochi intorno al fuoco; c’è stata anche la testimonianza di Pina Oro, che don Paolo aveva registrato sul cellulare la sera prima. Pina ci ha invitato a non sprecare la vita nonostante le difficoltà e le sofferenze che presenta, perché è un dono troppo bello per essere buttato via. Ci ha detto che non possiamo essere pessimisti se guardiamo a tutte quelle persone – lei faceva riferimento alle ragazze che l’assistono in ospedale – che si dedicano al prossimo con semplicità e amore: finché c’è qualcuno che ama, allora c’è speranza. Le parole di Pina – così come il suo tono di voce sereno, lo stesso che aveva prima del ricovero in ospedale – hanno colpito molto tutti noi e sono state lo spunto per le riflessioni che abbiamo condiviso per una buona mezz’ora subito dopo averla ascoltata.

A questo momento veramente forte è seguita la caccia al tesoro, in tre squadre (pantere, falchi, tori) da tre persone ciascuna, nella campagna circostante la casa. Il gioco si ispirava agli animali presenti sul posto (gallo, coniglio, capra, cane), e consisteva nella ricerca in sequenza di quattro indizi per ogni squadra, per arrivare al tesoro finale: i segnalibri con la preghiera e l'immagine del Cristo senza mani che si trova nella chiesa di San Pietro in Banchi a Genova.

Terminata la caccia al tesoro, vinta dall’unica squadra (don Paolo, Josuè e Lucía) che era riuscita a trovare tutti gli indizi, abbiamo recitato la Compieta, e con essa abbiamo concluso la giornata.

* * *

Domenica mattina ci siamo svegliati alle 8, abbiamo intonato alcuni “canti di riscaldamento” e recitato le lodi, a cui è seguita la colazione.

bivacco_giovani_campenave-2013-09-29-11-40-16Dopo la colazione ci siamo divisi in due gruppi per le attività sulla fede. A partire da due testi di Madre Teresa, uno per ciascun gruppo, abbiamo messo in scena il messaggio in essi contenuto, inventandoci una storia ambientata ai giorni nostri. Il primo metteva in luce la gratuità della donazione di sé stessi nel servizio al prossimo che trova la sua ispirazione in Gesù stesso; il secondo trattava lo stesso aspetto, ma sottolineava l’importanza della preghiera per ricevere nel cuore l'amore di Dio da donare ai poveri, e l’invito a cercare di essere una goccia di acqua pulita nella quale l’amore di Dio possa riflettersi.

Alle attività in gruppo è seguito il pranzo – pasta alla carbonara senza uovo, panini con würstel, insalata – preparato da noi ragazzi insieme a Flavio.bivacco_giovani_campenave-2013-09-29-13-15-28

Dopo pranzo ci siamo riuniti di nuovo per decidere insieme come proseguire il cammino del gruppo: abbiamo stabilito che il primo sabato del mese parteciperemo all’incontro di preghiera per i giovani presso la chiesa di San Camillo in Portoria, e il terzo sabato del mese ci vedremo per l’incontro mensile in parrocchia.

bivacco_giovani_campenave-2013-09-29-17-52-12Infine, intorno alle 17 don Paolo ha presieduto la S. Messa nella cappella vicina alla casa; hanno partecipato anche don Federico Rebora, che è il responsabile della casa, Flavio, Michela e una buona rappresentanza della nostra comunità parrocchiale che ha voluto esserci vicino. Più volte, sia nell'omelia, sia nelle intenzioni spontanee espresse durante la preghiera dei fedeli, siamo stati esortati a guardare al povero non solo come a un mendicante a cui facciamo distrattamente l'elemosina, ma come a una persona bisognosa d’amore, d’aiuto e di relazioni umane, come tutti.

Alla fine della celebrazione abbiamo consegnato un pensierino a don Federico (era il suo compleanno), e un cartellone con tutte le nostre firme a Flavio e Michela, in ringraziamento dell’accoglienza e dell’ospitalità.

Siamo andati via intorno alle 18, ma prima di tornare a casa siamo andati in ospedale a far visita a Pina Oro. È stata molto contenta di vederci. L’abbiamo ringraziata per la sua testimonianza, e ci ha risposto – quasi come se sapesse dell’argomento del nostro bivacco – che in realtà lei non aveva fatto nulla e che, come Madre Teresa, cerca solo di essere una matita nelle mani di Dio. E ci ha invitato a fare lo stesso.

Grazie Signore per averci donato quest’altra occasione per crescere e camminare insieme nella fede!

Il prossimo incontro del Gruppo Giovani sarà sabato 19 ottobre alle ore 19.30.

Vedi tutte le foto del bivacco.

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Incontro educatori 2013Questa sera si è svolto presso la chiesa di San Donato l’annuale incontro degli Educatori proposto dall'Arcidiocesi di Genova.

A introdurre l’incontro, preceduto da un riepilogo di quanto emerso durante le attività pomeridiane di gruppo, è stato don Nicolò Anselmi, responsabile diocesano della Pastorale giovanile. La successiva catechesi, in assenza del card. Bagnasco, convocato a Roma da papa Francesco per un’importante riunione, è stata svolta dal vicario generale mons. Marco Doldi.

Incontro educatori 2013 consegnaSia nell’introduzione, sia nella catechesi, è stato ricordato il senso e il significato dell’essere educatori: educare alla fede è una missione. Educare alla fede, infatti, è simile a ciò che accade nella notte di Pasqua: quando, nell’oscurità, il sacerdote passa tra i fedeli con il cero pasquale acceso e porta la luce di Cristo, a poco a poco quella luce raggiunge tutti; attraverso le candele si diffonde dagli uni agli altri, da pochi a molti,  da chi l’ha ricevuta prima a chi la riceve dopo. Qualcosa di simile accade nella vita quotidiana: la fede non è una dottrina o un’ideologia per cui è sufficiente leggere un libro e si è già preparati, a posto, ma è la luce di Cristo che si riceve e si alimenta per mezzo dei Sacramenti e si trasmette nell'incontro con la testimonianza di una vita santa all’interno della Chiesa. Non siamo i primi, infatti, a trasmettere la fede: ci hanno preceduto altri testimoni che hanno accolto, meditato e vissuto la parola di Gesù e ce l’hanno trasmessa, e da questi possiamo imparare per compiere la missione che ci è affidata. È nelle preghiere del Padre Nostro e del Credo, se recitate con consapevolezza, che troviamo la traccia, il segno di questa “catena di trasmissione” che ci unisce tutti nella Chiesa.

Al termine dell’incontro, a tutti i partecipanti è stato consegnato un segno: la crocetta missionaria con i colori dei cinque continenti. A ciascuno sono stati dati anche il calendario delle attività per i giovani 2013/2014 e la lettera scritta dall'Arcivescovo per l'anno della famiglia.

Vedi le foto dell’incontro sulla pagina facebook de Il Cittadino.

La giornata al mare con il Gruppo Giovani

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Oggi il Gruppo Giovani ha trascorso la sua prima giornata al mare.

Al mattino siamo partiti in treno per Vesima e siamo andati sulla spiaggia libera.

In compagnia di don Paolo, María, Rosanna, Filippo, Elisa e Martina, la giornata è trascorsa allegramente tra una nuotata e una “battaglia dei galli”, un “tuffo” di María Elena e una sfida maschi contro femmine a palla prigioniera (conclusasi con la vittoria delle ragazze!).

Dopo il pranzo al sacco condiviso è pure uscito il sole e, fino al primo pomeriggio, abbiamo potuto goderci al meglio questo tempo trascorso insieme.

Grazie, Signore, per quest’altra esperienza che abbiamo vissuto!

Vedi tutte le foto della giornata al mare.

Il bivacco con il Gruppo Giovani

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Bivacco_Giovani_2013-07-21--18.01.00Da ieri pomeriggio a oggi pomeriggio il nascente Gruppo Giovani della nostra parrocchia ha vissuto il suo primo bivacco.

Eravamo in dodici. Siamo partiti verso le 15.30 di ieri per raggiungere Villa Palmieri a Torriglia. All’arrivo, avvenuto dopo circa un’ora, abbiamo subito iniziato a rimboccarci le maniche per pulire la casa.

Al termine delle pulizie ci siamo radunati intorno a suor Taína, una giovane suora dominicana della congregazione delle Brignoline, e abbiamo fatto una chiacchierata sulla fede, aiutandoci con alcune domande che hanno favorito la condivisione: che cos’è la fede per te? come alimenti la tua fede? come vivi la fede? come affronti i momenti di difficoltà? riesci a testimoniare agli altri la tua fede?

Bivacco_Giovani_2013-07-21--15.36.56Terminata la prima parte della chiacchierata, le ragazze (Helen, Isabel, Lucía, María Elena) hanno preparato con suor Taína una cena latina deliziandoci con stufato di pollo, riso blanco e yuca.

Dopo cena abbiamo acceso il fuoco in giardino e abbiamo accolto Andrea e Lorenzo che ci hanno raggiunto in tarda serata. Attorno al fuoco abbiamo proseguito con la nostra chiacchierata sulla fede, seguita da un gioco in cui ognuno, indovinando il sentimento provato e mimato a turno da ciascuno di noi, ha ricevuto in premio un lumino.

Alla fine del gioco, abbiamo concluso la prima mezza giornata di bivacco con la preghiera di Compieta.

Questa mattina, dopo la sveglia alle 8 e la colazione, abbiamo recitato le lodi accompagnandole con i canti in spagnolo preparati da María Elena e Lucía (Si tuviera fe, El árbol, Santa María del Camino).

Dopo aver rimesso in ordine le camere, ci siamo ritrovati di nuovo seduti in cerchio per riprendere l’attività sulla fede e presentare i testi su cui avremmo lavorato di lì a poco: un brano tratto dalla Lettera pastorale del card. Bagnasco per l'Anno della Fede, un estratto del discorso di Giovanni Paolo II pronunciato in occasione della XV Giornata Mondiale della Gioventù a Tor Vergata il 19 agosto 2000, e un paragrafo del Messaggio del papa emerito Benedetto XVI per l’attuale XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù. Ci siamo suddivisi in tre gruppi e abbiamo condiviso le nostre riflessioni sulla fede a partire dal contenuto dei tre testi. Dopodiché abbiamo ricostituito il cerchio e ogni gruppo ha condiviso con gli altri quanto emerso poco prima durante i lavori di gruppo.

Bivacco_Giovani_2013-07-21--13.17.48Una volta terminata la condivisione, noi ragazzi (Andrea, Josué, Lorenzo, Luís e io) abbiamo preparato il pranzo all’italiana: spaghetti con sugo di pomodorini, braciole di maiale, salsiccia, insalata, anguria.

Bivacco_Giovani_2013-07-21--17.53.00Dopo pranzo ci siamo preparati velocemente alla partenza (gli orari sono stati molto abbondanti!), e alle 17 abbiamo partecipato alla Messa in paese. Durante la Messa, celebrata da don Paolo, vi è stato un gesto particolare: al momento della professione di fede ci siamo recati in fila di fronte all’altare, dove suor Taína aveva posto, sul pavimento, un cartellone con il disegno di un cuore, sopra al quale era scritto: “Nel cuore della Chiesa vogliamo essere luce”, e abbiamo posizionato sui bordi e al centro del cuore i lumini che avevamo ottenuto durante il gioco di ieri sera. Questo gesto, unito alla testimonianza fornita all'assemblea riguardo al bivacco che avevamo appena portato a termine, ha concluso la nostra breve ma ricca esperienza.

Ancora una volta, ringraziamo Dio per quanto ci ha donato di vivere insieme, per averci dato pazienza nel lavoro e gioia nella condivisione e nella preghiera, e per il dono di tre nuovi fratelli che si sono inseriti nel gruppo: Sara, Luís e Helen.

Vedi tutte le foto del bivacco.

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Categorie: Vita parrocchiale

Un commento

  1. don Paolo ha detto:

    Purtroppo avevo la macchina fotografica rotta e non ho potuto quindi sbizzarrirmi!!!

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eucarestiaQuesta sera noi ragazzi del Gruppo Giovani abbiamo partecipato all'adorazione eucaristica comunitaria delle ore 21 per prepararci spiritualmente al bivacco che faremo sabato 20 e domenica 21 luglio.

L’adorazione si è aperta con l’invocazione allo Spirito Santo, a cui è seguita la lettura del brano del Vangelo della domenica precedente, ovvero la parabola del buon samaritano. Dopo una breve catechesi di don Paolo sul brano, siamo stati invitati a dare testimonianza, a raccontare di quando, negli eventi delle nostre vite, abbiamo riconosciuto il nostro prossimo, ovvero qualcuno che, quando eravamo in difficoltà, ci ha aiutato mettendo a disposizione se stesso, le proprie risorse, il proprio tempo. Poi abbiamo continuato con la lettura di un brano di papa Francesco, seguita dalla professione di fede, dalle intenzioni di preghiera, dalla preghiera conclusiva e dalla benedizione eucaristica.

È stata un'esperienza di silenzio, ascolto, preghiera e condivisione attraverso la quale abbiamo potuto affidare a Gesù il nostro cammino come singoli e come gruppo.

Grazie Signore per tutto quanto ci hai dato e ci dai da vivere!

Un commento

  1. don Paolo ha detto:

    Sono rimasto colpitissimo dalla compostezza e dalla partecipazione alla preghiera! fantastici ragazzi!!