Don Paolo, il nostro parroco dal 2008, se ne andrà intorno la fine di settembre verso un’altra destinazione. Aveva già incontrato il sacerdote che lo sostituirà però ha voluto presentarlo anche a noi impegnati nella parrocchia e presentare noi a lui, cosa che i parroci non sono tenuti a fare, ma sappiamo che don Paolo è particolare!
Stasera dopo cena quindi abbiamo avuto l’incontro desiderato da don Paolo, e forse c’era anche un po’ di curiosità da parte nostra.
L’aspetto di padre Angelo era quello di una persona qualsiasi, non portava un abito che lo distinguesse, perciò l’ho salutato distrattamente quando l’ho visto un po’ discosto ma di fronte a noi e non mescolato agli altri.
Abbiamo iniziato recitando il Padre Nostro, e don Paolo ha aggiunto una sua preghiera.
Sono cominciate le presentazioni dei vari gruppi impegnati nelle diverse attività, che in una parrocchia sono sempre molte, e il primo gruppo è stato proprio il nostro, il Centro di Distribuzione, al quale si rivolgono le persone bisognose sia per ricevere cibo che vestiario. Poi c’è stato quello delle catechiste, l’altro che organizza il CPM, un trio che lavora in cucina quando si tiene il pranzo comunitario, la cena ebraica e altre occasioni conviviali. C’era la coppia Mirella e Gino che accolgono i fidanzati e il gruppo famiglie. Ci sono stati momenti di risate quando Bernardo ha detto di essere “addetto alla conta dei centesimi”, quando Rino faceva battute umoristiche, oppure quando lo stesso padre Angelo interloquiva con i componenti dei gruppi in modo spontaneo e allegro.
Recitavamo un’Ave Maria alla fine di ogni presentazione per sentire ancora di più la vicinanza del Signore alle persone impegnate e dar loro la Sua benedizione.
Purtroppo è stato evidenziato da subito il fatto che la nostra è una parrocchia difficile, i fedeli sono sempre meno numerosi eppure le attività di preghiera, adorazione, lodi, rosari e messe quotidiane sono sempre presenti per chiunque voglia partecipare e queste attività di comunione col Signore, sono distribuite durante tutta la giornata, iniziando con le lodi della mattina. Forse potrebbero essere di più i giovani, e questo fatto porta tristezza nel cuore. A volte qualcuno arriva con entusiasmo ma a poco a poco si discosta e abbandona. Eppure le famiglie sono tante e anche i giovani ci sono ma… dobbiamo pregare tutti affinché il domani sia per tutta la comunità più gioioso e affollato!!
Abbiamo terminato con il Padre Nostro, una preghiera personale di padre Angelo per tutti noi e la benedizione finale.
Sono momenti belli, coinvolgenti, si sente la presenza del Signore perché “dove ci sono persone riunite nel mio nome lì ci sono anch’io”; quando si termina un po’ dispiace anche se qualcuno non aveva raccolto l’invito e mancavano persone che si sono inserite di recente nei vari gruppi. Anch’io sono una “new entry”, e sono molto felice dell’opportunità che mi ha dato don Paolo di aiutare le persone. Spero con fiducia di poter continuare a svolgere questa missione.
Intorno alle 22.00 ci siamo salutati e siamo tornati a casa nostra, ognuno con qualcosa in più su cui meditare e pregare.
Nella sala grande dell’oratorio, quella dove si tengono le grandi riunioni, le cene ebraiche, i ritiri numerosi, ecc., ieri sera c’è stata una cena tra persone che frequentano la parrocchia. Don Paolo, il parroco che a settembre cambierà destinazione, ha riunito fedeli con diverse mansioni all’interno della nostra comunità: c’erano coppie che preparano altre coppie al matrimonio, persone che preparano i fidanzati ad una futura vita insieme, altre che si riuniscono con la propria famiglia e trascorrono un sabato sera al mese in compagnia di Gesù insieme al don e ad altre famiglie.
Non ci conoscevamo tutti, all’inizio ci siamo solo salutati e poi sono arrivate le pizze, con nostra grande soddisfazione perché avevamo tutti … un po’ di fame!!
Durante la cena, su invito del don, ognuno di noi si è presentato personalmente raccontando la sua storia di vita; questo è stato il momento più bello perché ho sentito la presenza del Signore in ciò che ognuno di noi, a modo suo, raccontava. In particolare una famiglia del Lazio che, per motivi di lavoro, è trasferita il Liguria. Essa vive e condivide momenti profondi di preghiera con gruppi spontanei di fedeli, ai quali son stata invitata e ai quali cercherò di partecipare, se potrò, con mio marito.
Abbiamo ascoltato esperienze di persone che vivono qui da anni ma hanno avvicinato la chiesa e Dio con l’aiuto di don Paolo e ora svolgono un ruolo attivo al suo interno.
C’erano anche persone provenienti “dalla fine del mondo” come direbbe il nostro caro Papa Francesco ma sposate e stabilite qui da anni.
Ognuno di noi una storia diversa ma simile, gioiosa e sofferente, amata e lottata, tante lacrime versate e poi la gioia di ritrovare una serenità creduta smarrita o forse addirittura introvabile. Sempre nel nome del Signore, perché senza il Suo aiuto non si arriva a nulla.
La storia della nostra famiglia è simile ad altre, un percorso laico lungo, nonostante due figlie battezzate, comunicate, cresimate, e poi l’incontro con don Paolo, l’invito a sposarci davanti al Signore dopo 35 anni di nozze civili, e la grande gioia che ne seguì, la riscoperta di Dio che, come dice la mia amica laica, “Gesù è dentro di te anche se non lo percepisci”.
Ci sono stati momenti allegri di risate, applausi dopo ogni discorso, c’erano i figli/bambini di alcune coppie che ritrovandosi insieme hanno giocato tutto il tempo in grande serenità. Tante chiacchierate con persone finora sconosciute e con altre più intime: nessuno è rimasto da solo e se è successo lo si chiamava e veniva inserito nel gruppo.
Come si sa tutte le cose belle finiscono prima o poi, verso le ore 23 ci siamo salutati con l’augurio di rincontrarci con nuove esperienze, gioie e anche dolori da raccontare e condividere, perché la vita è anche e soprattutto fatta di percorsi difficili ma il Signore è sempre vicino a noi. Non dimentichiamolo mai.
Grazie Signore per questo bel momento!