Contributi del giorno venerdì 15 Luglio 2016
Nella sala grande dell’oratorio, quella dove si tengono le grandi riunioni, le cene ebraiche, i ritiri numerosi, ecc., ieri sera c’è stata una cena tra persone che frequentano la parrocchia. Don Paolo, il parroco che a settembre cambierà destinazione, ha riunito fedeli con diverse mansioni all’interno della nostra comunità: c’erano coppie che preparano altre coppie al matrimonio, persone che preparano i fidanzati ad una futura vita insieme, altre che si riuniscono con la propria famiglia e trascorrono un sabato sera al mese in compagnia di Gesù insieme al don e ad altre famiglie.
Non ci conoscevamo tutti, all’inizio ci siamo solo salutati e poi sono arrivate le pizze, con nostra grande soddisfazione perché avevamo tutti … un po’ di fame!!
Durante la cena, su invito del don, ognuno di noi si è presentato personalmente raccontando la sua storia di vita; questo è stato il momento più bello perché ho sentito la presenza del Signore in ciò che ognuno di noi, a modo suo, raccontava. In particolare una famiglia del Lazio che, per motivi di lavoro, è trasferita il Liguria. Essa vive e condivide momenti profondi di preghiera con gruppi spontanei di fedeli, ai quali son stata invitata e ai quali cercherò di partecipare, se potrò, con mio marito.
Abbiamo ascoltato esperienze di persone che vivono qui da anni ma hanno avvicinato la chiesa e Dio con l’aiuto di don Paolo e ora svolgono un ruolo attivo al suo interno.
C’erano anche persone provenienti “dalla fine del mondo” come direbbe il nostro caro Papa Francesco ma sposate e stabilite qui da anni.
Ognuno di noi una storia diversa ma simile, gioiosa e sofferente, amata e lottata, tante lacrime versate e poi la gioia di ritrovare una serenità creduta smarrita o forse addirittura introvabile. Sempre nel nome del Signore, perché senza il Suo aiuto non si arriva a nulla.
La storia della nostra famiglia è simile ad altre, un percorso laico lungo, nonostante due figlie battezzate, comunicate, cresimate, e poi l’incontro con don Paolo, l’invito a sposarci davanti al Signore dopo 35 anni di nozze civili, e la grande gioia che ne seguì, la riscoperta di Dio che, come dice la mia amica laica, “Gesù è dentro di te anche se non lo percepisci”.
Ci sono stati momenti allegri di risate, applausi dopo ogni discorso, c’erano i figli/bambini di alcune coppie che ritrovandosi insieme hanno giocato tutto il tempo in grande serenità. Tante chiacchierate con persone finora sconosciute e con altre più intime: nessuno è rimasto da solo e se è successo lo si chiamava e veniva inserito nel gruppo.
Come si sa tutte le cose belle finiscono prima o poi, verso le ore 23 ci siamo salutati con l’augurio di rincontrarci con nuove esperienze, gioie e anche dolori da raccontare e condividere, perché la vita è anche e soprattutto fatta di percorsi difficili ma il Signore è sempre vicino a noi. Non dimentichiamolo mai.
Grazie Signore per questo bel momento!