S. Giuseppe

Parrocchia San Giuseppe al Lagaccio

Una parrocchia impegnata nell'evangelizzazione

Chiesa

Contributi con l'argomento Pastorale giovanile

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Vescovo-educatori 2014Oggi si è svolto l’annuale incontro diocesano degli educatori alla fede con il Cardinale Bagnasco, preceduto dai lavori dei gruppi costituiti sulla base delle fasce di età a cui ci si rivolge (bambini, adolescenti, giovani).

Il tema di quest’anno è stata proprio la figura dell’educatore. Chi è l’educatore? Come ha spiegato nella sua testimonianza agli educatori dei ragazzi delle superiori il preside del Liceo Mazzini, l’educatore è uno che comunica se stesso: con le sue parole, l’educatore trasmette inevitabilmente ciò che è, ciò che vive e che ha vissuto, e ciò in cui crede; è per questo che l’educatore educa più con l’essere che con le parole. L’educatore è, inoltre, una persona capace di guardare al positivo: l’educazione è un processo a lungo termine, i cui frutti non si vedono immediatamente; per questo, di fronte alle difficoltà non si deve scoraggiare e deve guardare alla bellezza che è in ciascuno dei ragazzi, i quali devono essere educati alla libertà. Ma quale libertà? Non la libertà di fare tutto ciò che si vuole, ma la libertà che viene dalla verità, che allontana l’essere umano dalle catene del male, del mondo, e lo conduce a scegliere il bene. L’educatore è – secondo la citazione di Hanna Arendt che è stata condivisa dal dirigente scolastico – chi si assume la responsabilità di salvare il mondo dalla sua rovina. Un’ultima esortazione agli educatori è stata quella ad esserci e ad essere coerenti e ad educare nella consapevolezza di essere continuamente educati a loro volta: il processo educativo, infatti, non si esaurisce, ma dura per tutto il corso della vita.

Dopo la cena di tutti gli educatori  presso il chiostro della basilica di Santa Maria delle Vigne, all’interno della basilica stessa ha avuto luogo l’incontro con il cardinale Angelo Bagnasco. Per prima cosa l'Arcivescovo ha espresso la propria gratitudine nei confronti degli educatori, dono prezioso per le parrocchie, per la Chiesa e per la società. Nella società in cui viviamo, infatti, l’educatore può essere la risposta alla ricerca della figura dell’adulto che i bambini, gli adolescenti e i giovani possono non trovare nei genitori: le giovani generazioni di oggi non vivono la ribellione agli adulti, ma cercano la presenza di adulti spesso assenti. L’educatore è chiamato a far sentire l'amore, a far sì che il bambino, l’adolescente, il giovane si senta a casa nel cuore di qualcuno. L’educatore è invitato, innanzi tutto, a porsi la domanda “Chi sono io?”, per interrogarsi su se stesso e sulla validità di ciò che sta trasmettendo al suo prossimo; è chiamato, inoltre, ad avere il coraggio della libertà e il coraggio di credere. L’educatore, di solito, ha raggiunto con l’età una maturazione, una saggezza – non la sapienza umana – che ha il compito di comunicare agli altri: una saggezza che, in sintesi, è Gesù stesso.

Al termine dell’incontro, don Nicolò Anselmi ha presentato un progetto che vivrà una delle sue tappe fondamentali in occasione del Congresso Eucaristico di Genova nel 2016. Si tratta della missione diocesana dei “giovani ai giovani”, la cui finalità è coinvolgere giovani missionari che – a partire da quest’anno pastorale e attraversando le tre fasi successive di sensibilizzazione, preparazione, annuncio – con l’entusiasmo della fede si impegnino a far conoscere Gesù ai propri coetanei, rispondendo al bisogno di felicità che abita il cuore di ogni ragazzo.

Staffetta della Fratellanza

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Staffetta_fratellanza_2013-06-22--17.33.37Oggi il gruppo giovani ha partecipato alla Staffetta della Fratellanza organizzata dalla pastorale giovanile dell’Arcidiocesi di Genova. Si è trattato di una gara non competitiva aperta a tutte le età; vi hanno preso parte 11 squadre, ciascuna formata da tre persone.

Dopo l’iscrizione, alle ore 15 in piazza San Lorenzo, ognuno dei partecipanti ha espresso liberamente su un foglietto il proprio pensiero sulla fratellanza. Alle 16 si è svolto il giro di ricognizione del percorso (piazza San Lorenzo – piazza de Ferrari – piazza S. Matteo – Porto Antico – piazza San Lorenzo) e alle 16.50 è iniziata la gara.

Noi di San Giuseppe al Lagaccio eravamo in sette, quindi abbiamo presentato due squadre. Non abbiamo vinto la gara, ma Josué, Isabel e Lucía hanno vinto il premio speciale assegnato alla squadra multietnica! Anche la squadra di Rocco, che si era unito a due adulti in cerca di un terzo componente, ha ricevuto un premio speciale: quello per la squadra più “anziana”!

Al termine della premiazione, i “testimoni” che ogni squadra si era passata durante la corsa (non si trattava di bastoncini di legno, come accade di regola, ma di cordoncini bianchi) sono stati legati insieme come segno di fratellanza.

Grazie, Signore, per questa “faticosa” – ma intensa – esperienza di fede, condivisione e sport vero.

 

Pasquagiovani dai vicoli alla cattedrale

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pasquagiovani3La Pasquagiovani di quest’anno, culminata in Cattedrale, è iniziata nei vicoli: in prossimità della chiesa di San Giovanni si sono radunati i giovani, presente il cardinale arcivescovo, portando grossi rami di palma, e da lì si è snodata la processione che ha attraversato via Pre, via San Luca, via Banchi, fino alla cattedrale. E non era solo camminare, c’era canto e preghiera!

In cattedrale, poi, abbiamo trovato Gesù Eucaristia solennemente esposto per l'adorazione, mentre molti sacerdoti erano disponibili per le confessioni.

Quindi la catechesi del cardinale, che ha indicato ai giovani i punti più importanti di quella che dev’essere una vita vissuta nella fede.

La serata si è conclusa con un regalo a tutti i diciottenni. Ci siamo portati a casa il grosso ramo di palma che sarà portato all’inizio della Messa comunitaria di domani.

Della parrocchia c’eravamo una discreta rappresentanza, e ci siamo goduti il bel momento. Grazie Signore!