Con alcune persone della parrocchia, precisamente con Lena e Pino, e con altri di altre parrocchie genovesi, ci siamo recati in visita alla Missione di Santo Domingo, dove ho potuto svolgere servizio da fine 1998 a inizio 2008.
In realtà la Missione non esiste più, perché l’impegno della nostra Arcidiocesi di Genova è terminato appunto nel 2008, e precisamente quando è morto don Lorenzo il 27 luglio.
Così giovedì 3 settembre siamo partiti in sei, destinazione Guaricano. Vi dicevo di Pino e di Lena, nostri parrocchiani: hanno vissuto questi giorni con molta serietà, e mettendosi al servizio della gente, conoscendo, pregando, visitando i malati. Oltre a loro c’erano Mina, pegliese, madre di Lara, una giovane che alcuni anni fa ha vissuto un mese con noi in missione, Lina, di Castelletto, insegnante in pensione, e Sandra, di Sampierdarena, che ha prolungato la sua permanenza fino al tre ottobre. La parte grossa del gruppo, me compreso, siamo ritornati martedì 15.
La visita è stata per me l’occasione di rivedere tanti volti amati: vecchi, vedove, giovani madri con i loro figli, giovani universitari, chierichetti… per me e per loro è stata un festa incontrarci e mantenere i contatti.
Per i miei accompagnatori, invece, si è trattato del tuffo in una realtà nuova. Il carattere affettuoso e caldo dei dominicani li ha avvinti, e anche loro hanno trasmesso la gioia di incontrare tanti fratelli.
Lena e Sandra hanno potuto fare alcune sedute di “fisioterapia casalinga” a una anziana signora che aveva avuto un ictus. Lina ha approfondito la conoscenza del mondo scolastico dominicano. Mina ha scoperto i volti dei ragazzi che sua figlia aveva incontrato anni prima.
Le suore brignoline ci hanno accolti in maniera principesca: non per il lusso esterno – la loro casa è molto essenziale – quanto per le squisite attenzioni che hanno avuto verso ognuno di noi.
All’interno dell’esperienza c’è stata anche la possibilità di fare il bagno nelle acque del Mar dei Caraibi, accompagnati da una cinquantina di professori e bidelli della scuola della Missione.
Molte persone della comunità parrocchiale ci avevano messo in mano un po’ di soldini da portare nella missione, e questo abbiamo fatto: abbiamo lasciato alle suore e ai padri, per il dispensario medico, per la scuola e per le parrocchie, più di diecimila euro: una carità bella quanto semplice, della quale siamo stati orgogliosi di essere tramite.
Il viaggio di ritorno prevedeva un permanenza di dodici ore a Madrid, e questo ci ha permesso di visitare qualcosa di quella città.
Siamo tornati stanchi ma contenti di aver incontrato tanti fratelli, e di averli incontrati nell’amore del Signore.
Grazie! Grazie, Signore! e grazie a tutti quelli che ci hanno aiutato a trasmettere amore!
Argomenti: Santo Domingo
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