Oggi abbiamo avuto il primo turno delle prime comunioni, dedicato ai bambini di Teresa, Isa e Vittoria: Davide, Martina, Aurora, Matteo, Marco, Veronica e Cristina.
Circondati dai genitori e parenti, questi bambini hanno vissuto la festa della loro prima partecipazione piena alla mensa eucaristica: un incontro da far continuare ogni domenica, per tutta la vita!
Un augurio gioioso a tutti questi bambini e alle loro famiglie!
Vedi le altre foto della prima Comunione.
Questa sera noi giovani abbiamo ripreso a riunirci per il nostro incontro mensile, oggi preceduto dalla cena condivisa e arricchito dalla presenza di Paolo, un giovane insegnante di religione che ci ha aiutato a riflettere e a confrontarci sul tema del gender nella società contemporanea.
Abbiamo iniziato con la preghiera, affidando l’incontro a Gesù e a Maria, e insieme a Paolo abbiamo ragionato per prima cosa sulle origini del Diritto, ovvero su ciò che è alla base delle leggi che regolano la società umana. Nonostante le molte risposte possibili (il bisogno di regolare i rapporti umani o di organizzare la società, il progresso, le rivendicazioni, la volontà della maggioranza, la difesa dei deboli), abbiamo dovuto riconoscere che il fondamento del Diritto è la Natura. È nella profondità della propria natura, infatti, che sia una persona credente sia una persona non credente trovano il buon senso – o, per meglio dire, il senso comune – per affermare che uccidere un’altra persona è sbagliato, è male; è scritto nel cuore dell’uomo, è naturale. Così com’è naturale che una persona sia costituita da ragione, sentimento, volontà, spirito e corpo, e che sulla base di questa corporeità – quindi la realtà oggettiva – gli esseri umani si distinguano in maschi e femmine, in uomini e donne, e costituiscano una famiglia. Questo è quello che siamo. Oggi, però, non è più quello che siamo tutti a determinare il Diritto, ma quello che uno sente e vuole e che è reso possibile dal progresso tecnologico.
Al termine di queste considerazioni introduttive, Paolo, con l’aiuto di due power point, ci ha aiutato a ripercorrere le tappe del ribaltamento del senso comune che ha attraversato la società occidentale dalla fine degli anni ’50 a oggi. Oggi siamo prigionieri delle opinioni personali, del “secondo me”, del “sentirsi”; facciamo fatica a trovare riconoscere una Verità assoluta e condivisa che proviene dall’osservazione della realtà, così da accettare ogni opinione come verità individuale e ogni desiderio come legittimo. Da questo atteggiamento deriva, per esempio, la distinzione tra sesso e genere. Secondo i teorici del gender (“genere”, in inglese), infatti, bisogna distinguere tra identità sessuale (come uno o una è: maschio o femmina, fatto biologico) dall’identità di genere, come uno si sente: pur essendo uomo potrebbe sentirsi donna, e così via. C’è poi anche il discorso dell’orientamento sessuale (come uno si sente dentro: eterosessuale, omosessuale, transessuale, bisessuale e così via fino a oltre 50 opzioni possibili), che entra ulteriormente nella definizione dell’identità di genere.
È possibile osservare, tuttavia, che – come nel caso estremo di David Reimer – l’identità sessuale è un dato di fatto che rimane immutato nonostante eventuali modifiche chirurgiche, mentre l’identità di genere è un sentire ed è – secondo i teorici del gender – variabile nel tempo. Da questa distinzione tra sesso e genere scaturiscono la negazione della famiglia come fatto naturale secondo quanto visto sopra e la riduzione della famiglia tra uomo e donna a un fatto tradizionale e culturale, secondo la quale un uomo e una donna formerebbero una coppia e genererebbero dei figli solo perché sono stati educati a questo e sono cresciuti immersi in questo modello. Ne consegue, secondo i sostenitori della teoria del gender, che è non solo possibile, ma anche giusto, equiparare le unioni omosessuali alla famiglia naturale, eliminare ogni fattore educativo che possa “tradizionalmente” condizionare lo sviluppo dell’identità di genere verso l’eterosessualità ed educare alla libera scoperta del proprio genere fin dall’asilo.
Ciò che preoccupa noi cristiani, comunque, non è solo la teoria: le rivendicazioni di cosiddetti diritti, alimentati dal desiderio dei singoli e legittimati dalla ricerca della felicità individuale, infatti, fanno sì che ci si attivi in gruppo per creare nuove leggi estendibili alla collettività, sacrificando o eliminando il dissenso di chi non è d’accordo. I dissidenti vengono invitati a tacere, con le parole (diffamazione) o con i fatti (aggressioni fisiche e verbali, come quelle di cui sono state oggetto le Sentinelle in piedi durante le loro veglie a difesa della famiglia nelle piazze di molte città d’Italia); sono – siamo – accusati di essere omofobi, fascisti, reazionari, retrogradi, cattolici bigotti e integralisti… e se fosse approvato il disegno di legge Scalfarotto, rischieremmo da sei mesi a sei anni di carcere a causa della pubblica espressione delle nostre idee, della realtà. Qui non si vuole essere contro le persone omosessuali o individuare nemici da combattere: qui si è contro un modo di pensare che lotta per imporre se stesso e non accetta dissenso, che s’inventa una neolingua (si parla di “genitore 1” e “genitore 2” al posto di mamma e papà; di stepchild adoption piuttiosto che di utero in affitto) per influire sul pensiero di molti, che tratta l’essere umano come una merce e un diritto, che rifiuta l’ovvia realtà per piegarla al desiderio.
Dopo i power point abbiamo concluso l’incontro con un dibattito, che ha visto la partecipazione attiva di tutti, e con la preghiera condivisa.
Grazie, Signore Gesù, per averci donato la presenza di Paolo e averci fatto percorrere con lui una tappa del nostro cammino! Aiutaci a conoscere la Verità, perché – hai detto – questa ci farà liberi (Giovanni 8, 32).
Cristina e Shanik questa sera sono diventate figlie di Dio! Hanno ricevuto il Battesimo, e tra pochissimo faranno la prima Comunione: Cristina domani, Shanik l’altra domenica.
Le due bambine hanno fatto tutto il cammino del catechismo come gli altri loro compagni; ovviamente non hanno celebrato la prima riconciliazione lo scorso anno.
Il rito del Battesimo prevede la consegna della veste bianca: per loro è stata direttamente la veste con cui faranno la prima comunione, in segno di continuità tra i due Sacramenti.
A Cristina e Shanik gli auguri più belli di una vita cristiana generosa e feconda di amore a Dio e al prossimo!
Si è svolta questo pomeriggio la nostra festa zonale delle famiglie. Eravamo raggruppati vari vicariati del centro, nella chiesa della Nunziata del Vastato.
La partecipazione si è aggirata intorno alle 500 persone. Il cardinal Bagnasco è stato presente tutto il tempo della festa, che si è incentrata sull’ascolto di varie testimonianze e che si è conclusa con la S. Messa concelebrata con i sacerdoti della zona.
Particolarmente significative alcune esperienze di coppie che hanno sperimentato momenti di difficoltà e grazie all’aiuto della comunità hanno potuto riprendere il cammino insieme.
Grazie Signore per questo pomeriggio insieme!
Vedi l’articolo sul Cittadino.
Oggi si è svolto il ritiro per i bambini delle prime comunioni.
La mattina noi catechiste ci siamo riunite e li abbiamo accolti nei locali parrocchiali. Per prima cosa abbiamo provato i canti della Comunione accompagnati dalla chitarra suonata da Rosanna.
Con il segno della croce si è dato inizio al ritiro, con Fina che ha letto e commentato la prima lettera ai Corinzi (11,23-26) creando un dialogo con i bambini che hanno partecipato attivamente. Ognuno di loro ha letto alcune invocazioni con molto raccoglimento.
Poi, divisi in gruppi, con le loro catechiste hanno ripassato le domandine sulla Comunione.
Riuniti nuovamente tutti, Lina e don Paolo hanno recitato una scenetta come ripasso su come ci si confessa, poi siamo andati in chiesa per la S. Messa, durante la quale don Paolo ha presentato i bambini alla comunità.
Finita la S. Messa siamo ridiscesi nel salone per il pranzo e per giocare e cantare insieme.
Alle 14 don Paolo ha iniziato l’esamino finale ai bambini, uno alla volta; gli altri divisi in tre squadre (uva, calice, spighe) insieme alle catechiste hanno letto alcune storielle inerenti la comunione e fatto altre attività inframmezzate da canti.
Anna C. ha letto e spiegato una storiella dal titolo “L’offerta”, che i bambini, più tardi, con delle immagini, avrebbero rappresentato ai loro genitori.
Abbiamo ripreso le parole del canto “Oggi io sarò”, che sarà cantato il giorno della prima comunione. Ognuno di loro ha messo un cuoricino sulle parole o sulle frasi che li hanno colpiti di più. Teresa li ha invitati a condividere il perché del cuoricino, ed è stato commovente ascoltare come nonostante i loro piccoli momenti difficili, le loro dimenticanze, le loro distrazioni sentano che Gesù non li abbandona ed è loro vicino, che cammina con loro.
Dopo la merenda c’ è stato il momento del gioco del fazzoletto. I bambini dovevano rispondere a una serie di domande e indovinare la risposta esatta correndo a prendere il fazzoletto. È stato un momento di sfogo e di divertimento per tutti!
Nel frattempo alle 16 erano giunti i genitori, che hanno dialogato con don Stefano, un sacerdote giovane che ha loro presentato il significato della prima comunione per la famiglia.
Verso le 17 i genitori si sono uniti ai bambini nel salone: seduti a semicerchio hanno assistito alla presentazione della storiella da parte dei loro bambini. Una bambina ha spiegato la storia con parole sue, ma molto bene.
A questo punto c’è stata la premiazione delle varie squadre con caramelle e una pergamena ricordo.
Don Paolo ha ringraziato i genitori ed ha elogiato i bambini per il loro comportamento e la loro preparazione. Infine dopo gli avvisi finali abbiamo pregato tutti insieme.
Signore Gesù, ti ringraziamo per questi bambini che hanno vissuto il ritiro in preparazione alla prima comunione ed hanno compreso meglio ciò che vivranno!
Vedi tutte le foto del ritiro.
Argomenti: Bambini, Catechismo, Prima Comunione, Ritiri
Categorie: Vita parrocchiale
Abbiamo iniziato questa sera, con il rosario sul piazzale della chiesa, il mese di Maggio.
La pioggerellina, battente dal pomeriggio, non ha cessato, cosicché ci siamo divisi: metà dentro al riparo e metà fuori con gli ombrelli.
La statua di Maria era sulla porta della chiesa, rivolta verso il quartiere, come per rivolgersi a tutti i lagaccini.
Ogni settimana di questo mese pregheremo ancora il rosario in punti diversi del quartiere. Vi aspettiamo!
Argomenti: Maria, Mese di Maggio
Categorie: Attività parrocchiali, Quartiere
La nostra Chiesa diocesana è in lutto: è spirato questo pomeriggio il card. Giovanni Canestri, che è stato arcivescovo di Genova dal 6 luglio 1987 fino all’aprile del 1995.
Siamo invitati ai funerali genovesi, che saranno lunedì 4 maggio alle ore 16 in cattedrale.
Al card. Canestri sono legato in una maniera particolare essendo lui ad aver fatto il discernimento della mia vocazione e ad avermi ordinato presbitero.
Grazie Signore per questo tuo servo che mi ha introdotto nel ministero sacerdotale.
Il mio corso prematrimoniale è, purtroppo, terminato questa sera.
Da un lato è positivo, perché abbiamo fatto un passo necessario per sposarci, ma da un altro lato no, perché è stata una esperienza unica e anche bellissima: abbiamo avuto l’opportunità di conoscere altre coppie, sposate e non, e le loro storie e esperienze; abbiamo anche imparato quali sono le basi di un matrimonio cristiano, costruito sulle fondamenta dell'amore; secondo me molto spesso ci dimentichiamo l’importanza di questi principi e valori, e come dovrebbe essere un matrimonio sacro.
La serata è terminata con la cena: ognuno ha portato qualcosa e tutti abbiamo mangiato quanto preparato dagli altri.
Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato al nostro corso, per averci aiutato a capire la bellezza del matrimonio e anche come gestire le difficoltà che potrebbero sorgere in un matrimonio.
Auguro a tutti coloro che faranno il prossimo corso prematrimoniale di avere lo stesso dono nostro di vivere una bellissima esperienza!
Grazie Signore!
Per questa sera alle 18,30 ho invitato il quartiere (tramite facebook) a un’assemblea pubblica. Motivo: pensare insieme come gestire il campetto in maniera da mantenerlo in ordine al servizio del quartiere.
Hanno partecipato una trentina di persone; era presente un giovane che fa l’educatore di strada, e il rappresentante della società sportiva Amicizia Lagaccio.
Le cose da discutere erano:
- se dare o no e con che criteri il campetto a qualche società sportiva;
- come disciplinare il gioco in presenza di molti bambini e ragazzi;
- come assicurare la vigilanza in maniera che la struttura non subisca danni.
Sul punto della vigilanza è stato evidenziato che è necessaria soprattutto in presenza di ragazzi grandi che vengono da fuori quartiere. Va definito chiaramente il regolamento e occorre che ci sia qualcuno che lo faccia rispettare. Se è vero che inizialmente ci si può basare sul volontariato, a lungo termine occorre trovare le risorse per pagare una persona di fiducia. Queste risorse possono entrare affittando il campo dalle 19 alle 21.
La società sportiva ha chiesto il campetto due pomeriggi alla settimana, indicando come orario dalle 17 in poi; ha anche presentato la disponibilità a gestire completamente il campo, ma a tale istanza ho subito puntualizzato che la parrocchia vuole gestirlo direttamente per assicurare la destinazione al quartiere e la disponibilità per le esigenze della parrocchia stessa.
L’idea dell’affittare alle società sportive è stata discussa e criticata: la maggior parte dei genitori presenti vi ha visto un chiudere a tutti per lasciare il campetto solo a chi può permettersi di pagare una scuola calcio. Al limite potrebbe essere pensabile da una certa ora in poi, cioè lasciando tutto il pomeriggio a disposizione dei bambini; la cosa sembra difficile in quanto con i bambini piccoli occorre puntare su orari pomeridiani.
Si è discusso anche dell’eventualità di stabilire fasce orarie per i ragazzi delle elementari e delle medie in caso di forte afflusso, ma non tutti erano d’accordo.
In attesa di avere gli spogliatoi e le luci – che la parrocchia si impegna a installare -, con la possibilità di avere disponibilità di risorse, alcuni genitori hanno dato la disponibilità a farsi presenti un giorno alla settimana; verrà dato loro un tesserino perché risulti chiaro che staranno lì a nome della parrocchia e del quartiere per il bene di tutti. Le disponibilità sono:
Lunedì | Valiant e Alessandro | 16,30-19,30 | ||
Martedì | Alessia | 16,30-19,30 | ||
Mercoledì | Valiant | 16,30-18,00 | Giampiero | 18,00-19,30 |
Giovedì | Rocco | 16,30-19,30 | ||
Venerdì | Mimmo | 16,00-18,00 | Giampiero | 18,00-19,00 |
In definitiva si è vissuto un momento molto positivo, in cui tutti hanno espresso il loro apporto in maniera costruttiva.
Oggi abbiamo avuto due Battesimi: Luca e Ahslee.
Le famiglie hanno partecipato con attenzione alla celebrazione, che si è svolta alle 17, poco dopo la celebrazione della Giornata del Malato a San Francesco da Paola.
Grazie Signore per questi bambini che sono stati liberati dal peccato e sono diventati tuoi figli.
Abbiamo celebrato oggi l’annuale Giornata del Malato con le parrocchie del nostro vicariato.
La S. Messa è stata presieduta da p. Cesare Ghilardi, delegato arcivescovile per la pastorale della sanità. Nel corso della stessa è stato amministrato il Sacramento dell'Unzione degli Infermi ai malati che a ciò si erano preparati.
A conclusione, il rinfresco-merenda nell’attiguo chiostro e salone: momento importante come il precedente, e che i malati apprezzano tantissimo.
Eravamo presenti tutti i sacerdoti del vicariato, con buone rappresentanze di tutte le comunità parrocchiali; hanno aiutato i barellieri e le dame dell'OFTAL, nonché i volontari dell'AVO; erano presenti anche le suore Brignoline con le “ragazze” dell’opera Giosuè Signori.
Argomenti: Giornata del Malato, San Francesco da Paola
Categorie: Attività vicariali
Stasera si è svolta, nella sala parrocchiale, la cena dedicata ai bambini prossimi alla Prima Comunione.
Le preghiere iniziali di lode al Signore hanno introdotto il delizioso banchetto che le catechiste e i genitori hanno preparato per l’occasione. Dopo la gustosa pastasciutta il ricco buffet composto da ogni sorta di deliziose vivande dolci e salate presentate su una tavolata festosa e adorna di colori, un’altra preghiera ha anticipato un simpatico e istruttivo gioco enigmistico che, unendo l’utile al dilettevole, ha messo in competizione giovani e adulti sulla preparazione riguardante l’argomento della Pasqua.
Potremmo (simpaticamente) definire il gioco Crucipasqua. Il quiz si risolveva mediante una gara genitori-figli, due squadre, piccoli contro grandi. Ogni bambino a turno sfidava un genitore, entrambi disposti su due sedie disposte parallelamente; lo scopo era, nel momento in cui una catechista o chi per lei enunciava una domanda inerente l’argomento, che entrambi i concorrenti si dovessero precipitare a sfilare di mano a un altro organizzatore del gioco un fazzoletto che questi teneva sospeso. Una volta afferrato il fazzoletto si rispondeva alla domanda, che nel caso di risposta esatta, veniva trascritta su un grande cruciverba esposto proprio davanti agli sfidanti, mentre un’altro addetto ai lavori segnava su un foglio i punti a favore dell’una o l’altra squadra.
La partita è stata giocata in modo entusiasmante da entrambe le parti coinvolte, fra risate e strafalcioni generali che hanno reso il tutto ancora più esilarante.
Il gioco era volto anche a una sorta di verifica delle conoscenze dei comunicandi e dei genitori. I primi – ormai chiamiamoli pure ragazzi – con la giusta maturità e disinvoltura hanno tenuto testa alla situazione dimostrando non solo di conoscere l’argomento (infatti hanno vinto la partita), ma dimostrandosi anche partecipativi e socievoli fra di loro.
Dopo la partita la serata si è conclusa con un rituale emozionante che ci ha visti tutti noi partecipanti alla cena: raccolti in un grande cerchio, ognuno ha espresso il proprio ringraziamento a Dio per qualsiasi cosa ci renda o ci abbia reso felice fino ad ora.
Ancora oggi io dico: “Grazie Signore! Per tutto quello che ci dai”, e per l’occasione rinnovo la mia riconoscenza nei Suoi confronti per avermi fatto conoscere persone meravigliose quali tutte quelle che ho incontrato nell’ambito della Parrocchia, della nostra Santa Chiesa.
Grazie a Dio e grazie a tutti voi di esistere!
Abbiamo fatto questa sera, nella Messa delle ore 18 il Battesimo di Gabriele. La famiglia ha partecipato in maniera molto attiva alla celebrazione, cantando e interagendo con gioia.
Abbiamo fatto prima della Messa i riti preparatori, e dopo la Messa i riti esplicativi.
Grazie Signore per il dono della vita nuova a questo bambino.
A seguito dell’inaugurazione, avvenuta lunedì scorso, la TIM sta girando sul campetto le riprese di tre spot che manderanno in onda all’inizio delle partite di calcio.
Protagonisti sono alcuni ragazzini-giocatori, molti dei quali del Lagaccio.
Le riprese sono iniziate ieri mattina, e continuano oggi per tutto il giorno. Il regista, a quanto mi dicono, è ben affermato.
Tutto questo per 45 secondi in tutto, suddivisi tra i tre spot.
I complimenti ai nostri attori!
Il campetto trasformato in erba sintetica da TIM-CSI è stato inaugurato oggi pomeriggio!
Alle ore 16 c’è stata la solenne inaugurazione, presenti il nostro vescovo ausiliare, mons. Nicolò Anselmi, il presidente della Lega Calcio e quello del CSI nazionale e diocesano, i rappresentanti di TIM, del Comune, del Genoa e della Sampdoria.
Terminata la cerimonia, il taglio del nastro e la partita inaugurale tra due squadre raggruppanti tutti i bambini del quartiere.
Il CSI ci darà una mano, se Dio vuole, a mettere su un’associazione sportiva parrocchiale, che educhi i bambini attraverso lo sport.
Vedi tutte le foto dell’evento!
Nel frattempo c’è l’articolo sul sito del CSI e quello del Secolo.
Una bella giornata di sole ci ha accompagnati oggi fino al Santuario dell’Acquasanta.
Noi parrocchiani e il nostro don Paolo ci siamo ritrovati tutti insieme alla stazione Principe per prendere il treno. Una breve scarpinata tra il verde, ed eccoci arrivati al Santuario sopra Voltri!
Una gentile signora del luogo ci ha spiegato la storia del Santuario e ci ha accompagnati a visitare la mostra dei presepi, costruiti con svariati materiali.
Tra foto, giochi e passeggiate, è arrivato il momento di consumare il pranzo al sacco: che bello stare insieme in serenità!
I nostri bambini si sono divertiti all’aria aperta e si sono goduti un giorno di spensieratezza in allegria!
Nel pomeriggio, ci siamo riuniti in preghiera davanti alla Madonna del Santuario, e poi rientro!
Grazie Signore, e grazie a tutti i presenti per la bella giornata!
Vedi tutte le foto della gita!
La Veglia Pasquale di questa notte ci ha fatto sperimentare ancora una volta la gioia di Pasqua.
Il rito del fuoco nuovo e l’accensione del cero pasquale, il canto del Gloria con il suono delle campane, l’abbondante liturgia della parola, la benedizione dell'acqua battesimale e la rinnovazione delle nostre promesse battesimali: la suggestiva liturgia della Veglia ci ha fatto scegliere ancora una volta il nostro Battesimo come adesione di fede a Cristo risorto.
L'altare della reposizione di quest’anno è stato contraddistinto dalla presenza di una tavola con un pane e dodici piatti.
Marina ha curato con amore le composizioni floreali, che hanno dato lode a Cristo.
Argomenti: Altare della Reposizione, Eucaristia, Giovedì Santo, Venerdì Santo
Categorie: Vita parrocchiale
Anche quest’anno la nostra comunità ha vissuto la cena pasquale ebraica. Si tratta di una cena-celebrazione che riprende quanto gli ebrei celebravano al tempo di Gesù (e ancora oggi) per la festa di Pasqua.
È stato appunto nel contesto di una cena pasquale ebraica che Gesù ha istituito l'Eucaristia e il sacerdozio ministeriale, e pertanto è importante rendersi conto di quanto Gesù e gli apostoli hanno vissuto in quella sera per capire su cosa Gesù ha innestato la novità di quella che noi chiamiamo Messa.
Oltre ai parrocchiani c’era una bella rappresentanza di altre parrocchie del nostro vicariato, e anche di fratelli di fuori vicariato. C’erano anche alcuni bambini: nel rito hanno la funzione di chiedere delucidazioni sulle particolarità di questa cena.
Quest’anno il rito è stato rivisitato in maniera da renderlo più aderente a quanto gli ebrei celebravano e celebrano.
Grazie all’equipe di cucina (nella prima foto) che ha preparato con cura il tutto. E grazie anche a te, Signore Gesù, che vivi risuscitato in mezzo a noi!